Ciao !
Eccoci con l’augurio di una nuova settimana!
Oggi si parla di bullismo.
Calma, calma calma, no, Andrea (mio figlio) non ha fatto il bullo con i suoi coetanei duenni dell’asilo.
Il bullo di cui vorrei parlarti in questa email è il bullo interiore che in qualche maniera ognuno si porta dentro e che prima o poi esce (soprattutto nei momenti di litigio o di stanchezza, quando si abbassa la guardia).
Ti consiglio se vuoi approfondire l’argomento di cercare su Youtube Brooks Gibbs un educatore di Social & Emotional Learning.
In una sua presentazione spiega che cos’è davvero il bullismo: uno squilibrio di potere che qualcuno sta cercando di avere su di te.
I sociologi in fondo hanno studiato il bullismo per decenni! Semplicemente non lo chiamano così, ma da sempre hanno analizzato il comportamento dominante delle persone e le motivazioni che le spingono a sopraffare gli altri.
A volte il nostro bullo interiore è ben mascherato, si camuffa che neanche i migliori trasformisti ed è lì in agguato, senza che ce ne accorgiamo, cercando di controllare, dominare, costringere il proprio partner anche in cose piccole e apparentemente insignificanti.
Tutti infatti hanno dentro di sè una parte di ego infantile che lentamente matura ma è ancora alla ricerca di approvazioni e conferme. E quando questa si scontra con i limiti, l’umanità, la fragilità del proprio partner, ecco che si creano le dinamiche di conflitto e di sopraffazione.
Cosa fare allora in queste circostanze?
Quando ti offendono, dice Gibbs (ma tanti Maestri hanno condiviso questa verità prima di lui ;-), quando provano a farti del male, tu ricambia apprezzando.
Fa’ in modo che quel male non si aggrappi a te e rispondi con il bene.
Non si tratta di avere un semplice atteggiamento zen. Tutti abbiamo bisogno di esternare la nostra (legittima) rabbia e delusione ma riconosci che in quel momento contrattaccare il bullo interiore del tuo partner non è affatto utile.
Rispondere con rabbia significherebbe fare il suo gioco ed entrare nella dinamica di potere e prevaricazione di cui parlavamo all’inizio.
In quella frazione di secondo in cui rispondi all’offesa puoi decidere qual è la risposta più efficace: quella che fa ingigantire il bullo (che a quel punto alzerà il volume ancora di più per sentirsi più potente), o quella che lo neutralizzerà (usando l’intelligenza emotiva per mettere da parte una possibile offesa personale).
È semplice? No!
Ma imparare a farlo, sia nella coppia che nelle dinamiche di conflitto che si vivono ogni giorno e certamente prezioso e utile a vivere una vita migliore e più felice!
Quindi iniziamo pure da adesso a fare questa cosa e ne trarremo tutti benefici immensi!
Buona settimana della neutralizzazione!
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