Ciao !
Buona settimana a te e al tuo partner!
Vorrei iniziare questo messaggio ringraziando per tutti i messaggi che ci avete scritto questa settimana: è bello ricevere i vostri messaggi di stima e affetto e con le critiche costruttive che ci aiuteranno a crescere il progetto. Poco per volta risponderemo a tutti, anche a chi ha richiesto il cioccolatino aggiuntivo al caffè 25… arriverà, non temete! È solo che io (Marco) sono stato impegnato con il trasloco di casa insieme a mia moglie Chiara e questa cosa ha assorbito ogni energia dell’ultima settimana (e forse anche molto di più).
Abbiamo pensato di dedicare il tempo di questa settimana a presentarci con chi ci conosce da poco, in tanti ancora pensate che Marco e Maria di Briicks siano sposati tra loro ma non è così… e allora in questa settimana scriveremo qualche riga per presentarci e per dirti qualcosa più di noi sul team Briicks.
Se la cosa ti interessa pigia il link nel PS della mail! 😉
Oggi però vorrei parlarti di come mai all’interno delle nostre relazioni sociali (e quindi anche nella relazione di coppia) spesso sentiamo il bisogno di conformarci all’altro e di soddisfare le sue aspettative anche con il rischio di annullare noi stessi e la nostra libertà.
Ne parliamo spesso all’interno delle nostre esperienze (in modo particolare nel Manuale Definitivo e nei caffè di Grow Your Love) e da sempre sosteniamo quanto sia importante costruire un legame libero all’interno della relazione di coppia.
Perché però spesso ci sentiamo in dovere di adeguarci all’altro? Perché talvolta abbiamo il timore di essere pienamente noi stessi nelle relazioni?
La risposta va cercata nel profondo delle nostre origini, quando vivevamo in villaggi e la reputazione al suo interno era tutto. Oggi viviamo in una società globalizzata in cui siamo cittadini del Mondo ma un tempo vivere fuori dal proprio villaggio era estremamente pericoloso: si era molto più vulnerabili ed esposti a predatori, non essendoci negozi si doveva provvedere al 100% al proprio sostentamento cacciando o coltivando tutto da sè. Insomma essere esclusi dal proprio villaggio era davvero la peggiore delle punizioni ed equivaleva alla morte.
Il villaggio aveva certamente i suoi limiti (dover rispettare leggi, usanze e credenze) ma anche il grande pregio di avere dalla propria parte la forza e le energie e il sostegno del gruppo.
Stare nel villaggio richiedeva quindi di conformarsi e di allinearsi ad un pensiero collettivo e divergere da esso era molto rischioso e poteva costare l’allontanamento dalla comunità stessa.
Ecco, il nostro cervello antico, quando ci troviamo di fronte all’inadeguatezza, alla disapprovazione e alla diversità prova le stesse sensazioni di pericolo che al tempo ci servivano per proteggerci ma che oggi ci impediscono di essere veramente autentici e noi stessi.
Possiamo però prendere consapevolezza di quanto essere persone vere, che non si conformano al consueto, ci permetta poi di diventare persone in grado di costruire una relazione vera e solida nella quale riusciamo ad essere entrambi noi stessi e ad amare l’unicità ed esclusività del nostro partner.