I matrimoni infelici si verificano il più delle volte quando si è compiuta una scelta dettata solo dal sentimento e non accompagnata anche da una conoscenza consapevole, oppure semplicemente quando si è smesso di dedicare le giuste attenzioni nel coltivare l’amore. In questo articolo vogliamo soffermarci sulla seconda ipotesi!
Se state pensando di sposarvi ma vi spaventa l’idea del “per sempre” perché temete che tutto diventerà noioso e monotono, o al contrario se state già sperimentando nella vostra vita matrimoniale delle mancanze in termini di attenzioni e questo vi fa ripensare con nostalgia ed un pizzico di risentimento ai primi tempi in cui vi veniva così naturale sorprendervi a vicenda, questo articolo fa al caso vostro.
Abbiamo già parlato dell’importanza del dialogo e della manutenzione di coppia. Ora però vogliamo soffermarci sul fatto che i matrimoni infelici hanno un elemento che li accomuna e li distingue dal tempo iniziale del corteggiamento: i due partners hanno smesso di dedicarsi alcune attenzioni e di investire le giuste energie per continuare a conquistarsi una volta sposati.
La soluzione esiste e prende il nome di corteggiamento post matrimoniale! Alcuni di voi forse staranno pensando che si tratti di un controsenso: corteggiamento post matrimoniale? Un’inversione nel tempo? Non è come lavarsi le mani dopo aver mangiato? O far pranzo dopo aver digerito? Mi vengono in mente quei buffi video che vanno a ritroso.
Niente di tutto ciò. Non si tratta di un controsenso, né di un difetto temporale! Tutto dipende dalla definizione che attribuiamo alla parola “corteggiamento”.
Dunque, vediamo: che cos’è il corteggiamento?
Lo studiano psicologi e sociologi, ne narrano poeti e cantanti, lo sognano le bambine di tutte le età. Ma di che cosa si tratta davvero?
Il vocabolario riporta:
corteggiare . – Fare la corte a qualcuno, cercando di conquistarne l’attenzione e l’affetto con gentilezze, complimenti e sim.: c. una donna, un uomo. b. In etologia, compiere gli atti del corteggiamento. ≈ adulare, attorniare, blandire, fare la corte (a), lusingare, ossequiare. ↓ seguire, stare dietro (a). ↔ ignorare, trascurare. 2. [stare attorno a una persona, cercando di piacerle] ≈ amoreggiare (con), fare gli occhi dolci (a), fare la corte (a), (gerg.) fare il filo (a), flirtare (con), (lett.) vagheggiare, [di donna] civettare (con).
Da ciò possiamo dedurre che :
1- Se smettiamo di corteggiare finiamo per “ignorare e trascurare”. Sono due contrari che ci fanno capire bene che non c’è alternativa!
2-Le “lusinghe” ovvero il lodare e fare complimenti sono strumenti volti a corteggiare e quindi a far sentire l’altro amato.
3-“Stare attorno a una persona”: anche la vicinanza fisica e i gesti affettuosi sono un mezzo per corteggiarsi. Occorre inoltre dedicarsi del tempo sia in termini quantitativi che qualitativi!
4-“Cercando di piacerle”: si corteggia non solo per amare l’altro, ma anche per rendersi amabili.
Wikipedia lo definisce “il mezzo con il quale conquistare la persona amata” e prosegue dicendo che “nel suo dispiegamento entrano in gioco fattori legati all’istinto ma anche, come nel caso del corteggiamento umano, complessi fattori antropologici o culturali”.
A questo punto la domanda da porci è: ad una persona basta essere conquistata una volta per tutte?
La risposta è NO!
Il fatto che vi siate conquistati una volta e poi scelti per sempre non significa che ora possiate “sedervi” e “vivere di rendita”.
Certo, tutto questo comporta una certa sicurezza che fa stare bene (e meno male!); certo, magari ora avete dei figli o comunque si sono create nuove abitudini e responsabilità per cui non vi sarebbe possibile fare certe cose, o magari siete semplicemente cresciuti e non vi verrebbe automatico inscenare pazzie: non ha alcuna importanza! Saranno cambiate le circostanze e sarete cresciuti entrambi, ma quello che non cambia mai è il desiderio di sentirsi amati.
Quindi, ben venga l’evolversi delle modalità: l’importante è non gettare la spugna vivendo in balia della corrente! Molte volte bastano piccole cose per continuare a sorprendersi e a sentirsi ben lontani dai matrimoni infelici!
Ma domandiamoci ancora: Perché si corteggia e in che modo?
Continuiamo con la lettura da Wikipedia per analizzare le origini del corteggiamento:
“Nell’homo sapiens il corteggiamento è un insieme di strategie atte a sedurre un possibile partner. Esempi sono la composizione di poesie, le serenate, il ballo e più in generale qualsiasi forma di attenzione in grado di attirare la persona desiderata. Il corteggiamento, nell’ambito della sessualità umana, non è finalizzato unicamente allo scopo di raggiungere l’unione sessuale (e quindi, in definitiva, alla procreazione) ma ha una funzione ulteriore: quello di creare una base affettiva stabile e duratura per favorire la formazione di un rapporto di coppia.[…] Il rituale del corteggiamento umano, a differenza di quello animale, è fortemente condizionato da fattori culturali: questi, come è noto, sono variabili da luogo a luogo e possono mutare nel corso del tempo, subendo forme di evoluzione. In passato, per esempio, erano più rigidamente definite le regole del corteggiamento e i ruoli rispettivi assunti dalla femmina e dal maschio.[1] Nel corso del XX secolo in molti contesti culturali si è assistito a un allentamento di tali rigidità, che ha aperto a forme di corteggiamento meno codificate, improntate a maggior creatività individuale, che concedono più spazi di libertà di comportamento e hanno determinato una minore distinzione di ruoli.[…] Secondo una lunga serie di ricerche sistematiche, in realtà il corteggiamento è un procedimento sociale che richiede la partecipazione emotiva e fisica di entrambi i sessi.”
Ed ora veniamo al succo del discorso:
In che modo continuare a conquistarsi una volta sposati per evitare matrimoni infelici?
Utilizziamo le parole salienti appena riportate da Wikipedia per orientarci:
1-“qualsiasi forma di attenzione”
Ciò che conta non è tanto il “che cosa”, ma il pensiero che c’è dietro. Il partner lo capisce, percepisce amore nelle domande che ti sei fatto sul come renderlo felice, nel tempo che hai dedicato anche solo a pensarci e poi magari anche a pianificare e attuare l’idea avuta!
2-“non è finalizzato unicamente allo scopo di raggiungere l’unione sessuale”
Una bella unione anche dal punto di vista fisico sarà semplicemente una conseguenza di tutto il resto! Il corteggiamento agisce su più canali, quindi anche la vicinanza fisica non è assolutamente da trascurare! Tuttavia occorre tener presente che, se non ci si sente amati nelle cose importanti, il fatto di sentirsi sedotti a livello fisico servirà a ben poco. Se c’è unione e intesa ad un livello profondo, non potrà che rispecchiarsi anche ad un livello fisico! Molti matrimoni infelici invece sono tali perché entrambi o uno dei due pretendono che vada bene una cosa, trascurando l’altra!
3-“creare una base affettiva stabile e duratura”
e mantenerla per sempre è il vostro obiettivo e dovete sempre tenerlo a mente. Questa sarà la motivazione che muoverà l’intero processo di corteggiamento post matrimoniale spronandovi ad impegnarvi sempre, e permettendovi di stare alla larga dalle conseguenze che vivono i matrimoni infelici!
4-“è soggetto a variazioni nel corso del tempo”
e questo non deve spaventare; magari tua moglie adorava il gelato al pistacchio e quello era un tuo cavallo di battaglia, sapevi che per farla contenta potevi tornare a casa con una bella coppa gelato, fin quando un giorno non ti ha comunicato di averne la nausea e di non aver più voglia di mangiarne per un po’. In tal caso si è soliti pensare che tutto il prima sia da buttare, ma questo non è vero! Semplicemente nella vita capita di cambiare gusti e a volte anche opinioni; due persone che dividono tutta una quotidianità insieme sono chiamati a continuare ad ascoltarsi a vicenda e a decifrare le rispettive richieste per poi agire di conseguenza! Non lasciatevi spaventare dai piccoli cambiamenti: sono sicuramente un antidoto alla monotonia e non vanno a cancellare niente di quello che è stato il prima!
Ripensare al passato e magari condividere insieme alcuni ricordi dei primi tempi può essere una buona idea, perché:
a–ripensare a cose belle vissute insieme è sempre piacevole e fa da “collante” in quanto consolida i rapporti, abbatte le distanze e permette di recuperare idee su possibili cose da attuare per corteggiare il partner;
b-ripensare a che cosa hai fatto per la tua metà permette di prendere consapevolezza della sua importanza per te, e di conseguenza suscita un senso di gratitudine per la possibilità che vi è data di condividere insieme la vostra vita;
c-ripensare a che cosa il partner ha fatto per te forse può farti provare della nostalgia, ma ti permette anche di ripercorrere con la mente tante emozioni che risvegliano il rapporto;
d–ripensare a che cosa il partner NON ha mai fatto per te permette di ridimensionare alcune pretese: se il suo carattere è quello e certe cose non le ha mai fatte, probabilmente non le farà mai! Potrà riuscire a venirti incontro per amore, certo, ma non a stravolgersi del tutto, e questo già lo sapevi (o lo dovevi sapere) quando lo hai scelto!
5-“mette in gioco la creatività individuale”
ovvero sostituire alla monotonia tipica dei matrimoni infelici l’incentivo ad inventarsi cose sempre nuove, o le stesse cose di sempre con piccole modifiche per riuscire ancora a sorprendersi. Se ci pensate, è una cosa che sprona tanto, allena mente e cuore e mantiene giovani! Altro che Sudoku! Scervelliamoci per farci contenti! Spesso sono piccoli dettagli: farsi i complimenti, abbracciarsi, darsi baci non “alla veloce”, raccogliere un fiore, tornare dalla spesa con quel dolcetto che tanto ama o prepararlo direttamente in casa e così via. Anche prevenire un bisogno dell’altro facendogli trovare la tavola apparecchiata e dedicargli una certa attenzione facendogli vedere che abbiamo compreso la sua stanchezza, possono fare la differenza! Per poi passare alle sorprese, come tornare a casa con il suo cibo preferito in un giorno qualunque, oppure organizzare qualche volta qualcosa di particolare in occasione di ricorrenze importanti.
6-“richiede la partecipazione sia emotiva che fisica”
Il corteggiamento si gioca su due piani! Mente e corpo fanno parte di noi, in un tutt’uno che non può essere scisso. Per vivere in armonia e stare bene psicologicamente (e di conseguenza anche fisicamente), dobbiamo tenere conto di questo!
7-“richiede la partecipazione di entrambi”
Per evitare matrimoni infelici occorre permettere all’altro di lasciare che ci corteggi. Questo è possibile:
a- nutrendo una giusta autostima, ovvero essendo consapevoli di valere e di meritare amore;
b- amando anche noi stessi cioè rendendoci piacevoli, non trascurando troppo il nostro aspetto e non soffocando i nostri talenti;
c- evitando di trasmettere un messaggio di rifiuto nei confronti dell’altro anche se si è stanchi o preoccupati per fattori esterni;
d- evitando di risultare svalutanti nei confronti del suo impegno anche se delude le nostre aspettative: apprezzare le intenzioni e concentrarsi sui tentativi è più importante dello stare ad analizzare i risultati! Essere pignoli in questi casi porta l’altro a sentirsi demotivato e lo conduce a gettare la spugna!
Inoltre è importante che entrambi investano energie per corteggiarsi! Se lo fa sempre e solo uno, non basta!
Nell’augurarvi un buon corteggiamento post matrimoniale concludiamo con una bella citazione di San Josemaria Escrivà: “Non siate tirchi! Bisogna essere un po’ fidanzati per tutta la vita… tornare a casa stanco, col “muso”… non va! Vostra moglie ha bisogno di due baci al vostro rientro…” e questo ovviamente vale per entrambi!
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